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Annoiarsi fa bene alla creatività

"Mamma, mi sto annoiando, cosa posso fare?" "Guardati attorno, inventati qualcosa: la noia ti fa bene" Da anni cerchiamo di convincere i nostri figli che la noia fa bene, è la sorgente della creatività. Non siamo i soli a pensarla così: Teresa Belton, ricercatrice inglese esperta di problemi dell'infanzia e dell'apprendimento, già nel 2013 ha sottolineato il diritto dei bambini ad annoiarsi , per poter sviluppare la loro creatività; Peter Toohey, docente di letteratura antica all'Università di Calgary, nel libro "Boredom: A Lively History" sostiene che "la noia è quasi sempre essenziale per la creatività; stimola la ricerca di idee alternative come null'altro" ; Sandi Mann, ricercatrice universitaria in Inghilterra, sottolinea che:  "... annoiarsi non è un male . A volte è bello annoiarsi. Penso alle tante idee che vengono fuori ai pendolari quando viaggiano per arrivare a lavoro" . Purtroppo, stiamo rinunci...

Kurt Cobain nelle foto di Michael Lavine

ONO arte contemporanea , per il 50° anniversario della nascita di Kurt Cobain, presenta la mostra fotografica " Kurt Cobain 50: Il grunge nelle foto di Michael Lavine ": 50 fotografie di Michael Lavine, celebre fotografo pubblicitario che ha realizzato alcuni dei ritratti più famosi di Kurt Cobain, lo storico leader dei Nirvana. © Michael Lavine È la scena più eccitante prodotta da una singola città, come non accadeva dai tempi della Londra punk così sentenzia Everett True, il giornalista che ha coniato il termine grunge. Seattle è il palcoscenico del cambiamento. Qui, la “Sub Pop” – ormai famosa etichetta indipendente – aveva dato visibilità a gruppi del rango dei Mudhoney e dei Soundgarden, insieme ai Nirvana, cuore pulsante del movimento. Un movimento che si sviluppa sullo sfondo di una pressante crisi economica che negli anni Ottanta aveva messo in ginocchio la fiorente America, segnata ora dall’eroina e dall’AIDS. Sono anche gli anni in cui nascono i primi movi...

Successo, conta più il talento o la passione?

Ne discutevamo sere fa a cena con Sandro, Sonia e mia moglie: in un'attività artistica (la fotografia, ovviamente, ma anche la pittura, la scultura, la musica, la scrittura, ecc.) è più importante il talento, è addirittura indispensabile, o conta di più la determinazione e l'impegno? Esercizio, costanza e pazienza. 3 ingredienti per realizzare i propri sogni

Qual è la metà di 13? (e che c'entra con la fotografia?)

Da qualche anno, sulla parete in ufficio dietro la mia scrivania, ho appeso la stampa di un articolo. Ogni tanto me lo rileggo; ieri la mia attenzione si è fermata su questa frase: Don't stop at the first answer to any question. For instance, what is half of 13? 6.5? In one of McKinney's workshops, participants came up with 43 correct answers to that question. ... Want to be creative? Practice looking past the first, obvious answer. (Julie Bort, Business Insider ) Ovvero: Non fermati alla prima risposta. Se ti chiedessi, ad esempio, qual è la metà di 13? 6,5? I partecipanti ad un gruppo di lavoro di McKinney hanno fornito 43 diverse risposte a questa domanda, tutte corrette. ... Vuoi essere creativo? Sforzati di andare oltre la prima, ovvia risposta. Per la prima volta, da anni, mi sono fermato a pensarci. Perchè, ovviamente, quanto detto vale anche per la fotografia... Prima lezione: non fermarti al primo scatto La prima lezione che possiamo "rubare" è int...

Bianco nero o colore? Ecco cosa ho imparato da Daido Moriyama

Non è il solo fotografo ad usare bianco e nero e colore. A memoria, il primo che mi viene in mente è Peter Turnley, ma con Daido Moriyama la storia è, per me, diversa, e più complicata: tanto mi colpiscono le sue foto in bianco e nero, tanto mi lasciano indifferenti le sue fotografie a colori (stavo per scrivere "tanto trovo banali le sue fotografie a colori" , ma realisticamente penso di non potermi ancora permettere questa affermazione). © Daido Moriyama Sul web ho trovato queste righe, attribuite a Moriyama; non chiariscono la mia perplessità, ma aiutano a capire perchè e quando Moriyama usa il bianco e nero, e perchè e quando Moriyama usa il colore: Il bianco e nero racconta il mio mondo interiore, le emozioni e i sentimenti più profondi che provo ogni giorno camminando per le strade di Tokyo o di altre città, come un vagabondo senza meta. Il colore descrive ciò che incontro senza filtri, e mi piace registrarlo per come si presenta ai miei occhi. Il primo è ric...

Fotografare, ecco cosa ho imparato da Marc Riboud

Se ti dovessi dire qual è la più bella fotografia di calcio di sempre, ti indicherei questa, di Marc Riboud . Perchè, come poche altre, è universale, fuori dal tempo, e racconta cos'è il calcio veramente. Raccoglie e sintetizza tutto: l'azione che si sta concludendo, i fotografi a bordo campo, il movimento dei difensori e dell'attaccante, l'attenzione carica d'attesa degli spettatori. Marc Riboud, Wembley, Londra 1954 Per dirla con le parole di Marc Riboud stesso, molti anni dopo: La fotografia è essenzialmente il fatto di cogliere un attimo piuttosto che un altro, di azzeccarlo, di fermare il movimento all’istante giusto. Come la nota giusta in musica, l’equilibrio in architettura. La soddisfazione è tanto più grande quanto l’esercizio è più difficile, e gli elementi da riunire più diversi, più mobili e meno prevedibili. C'è un altro aspetto di questa foto che trovo interessante. Troppo spesso siamo ossessionati dalla tecnologia, al punto che la te...

Fotografie dalla Route 66. Un viaggio di Francesco Algeri

Un viaggio alla scoperta della Route 66, con la Fuji X-E2s, il 18mm e il 27mm. Testo e foto di Francesco Algeri . Missouri | © Francesco Algeri E' pop, estremamente kitsch, un contrasto continuo e un continuo eccesso, un’esagerazione di stili ed uno stile unico allo stesso tempo. Le piantagioni di mais nell’Illinois, i saliscendi del Missouri e le pianure dell’Oklahoma. La natura che stupisce e una balena stupefatta a Catoosa. E' Elvis dentro una Dodge mentre mangi un gelato senza un perché. L’insegna di un “Cafè” in mezzo al nulla. Il Texas, la carne e Amarillo. Una ghost town ed una strada senza uscita. Una foresta pietrificata nel nulla e una giungla di automobili nella città degli angeli. E poi ancora colori, polvere e strade infinite. E’ America, in tutto e per tutto: quel che rimane della Route 66 è l’esatta sintesi di ciò che amo e odio degli Stati Uniti. Esistono dei luoghi che mantengono la sostanza dei sogni anche quando li abbiamo raggiunti ed è questa la s...