Fujifilm X-E5: caratteristiche, foto, prezzo e considerazioni

La Fuji X-E1 è stata la mia prima fotocamera Fujifilm, quella che mi ha convinto ha lasciare il mondo delle reflex per passare ad una mirrorless. Inevitabile che ad ogni nuova uscita di una X-Equalcosa corra a vedere cosa c'è di nuovo. E ieri, 12 giugno, è stata presentata la Fujifilm X-E5 che, rispetto alla X-E3 e X-E4, torna a posizionarsi sulla fascia alta del mercato, con un bel po' di novità (di cuore e di sostanza) da commentare.

Fotografia del corpo macchina della Fuji X-E5 in versione nera (black) e argento (silver). Visibile il sensore X-Trans


Le novità "di sostanza" della Fuji X-E5

La Fuji X-E5 porta al debutto sulla serie "E" il sensore X-Trans da 40,2MP e il sistema di stabilizzazione "in camera" a 5 assi. Di fatto, Fuji è riuscita a inserire nel corpo macchina ultra compatto della serie X-E il blocco "sensore - IBIS" della Fuji X-T50 (anche della X100VI, a dire il vero, rispetto alla quale però recuperano uno stop in più).

Della corsa ai megapixel non sono un grande fan: i file sono più pesanti  da gestire e richiedono più spazio per l'archiviazione, e sensori così ricchi generano qualche problema sul fronte video (come vedremo più sotto). Per contro chi ama riquadrare gli scatti in post-produzione con questo sensore può lavorare senza il timore di ridurre la qualità finale delle stampe (se stampa). Apprezzo invece moltissimo l'arrivo del sistema di stabilizzazione, sia perché permette di scattare a iso più bassi, sia perché "all'improvviso" tutte le ottiche diventano stabilizzate, anche quelle vintage.

Tra le novità di sostanza inserisco anche la funzione Surround View, chiaramente ispirata al mondo delle telemetro: fotografando in un aspetto diverso dai 2:3 (1:1, 4:3 o 5:4) è possibile scegliere se lasciare l'area del mirino esterna all'inquadratura completamente oscurata, semi-trasparente o trasparente, per vedere cosa accade appena fuori dall'inquadratura. Utile.


Le novità "di cuore" della Fuji X-E5

Fujifilm, oltre agli aspetti più direttamente legati alla qualità dell'immagine, ha sempre coltivato anche gli aspetti emozionali, e la X-E5 non fa eccezione. Anzi:

  • la calotta è in alluminio, lavorata dal pieno. Ai fini fotografici non serve a nulla, dai (ok, è più robusta ecc), ma è bella. E aspetto di vedere la versione all black quando inizierà ad avere un po' di segni del tempo.
  • la selezione della modalità pellicola è affidata anche ad una ghiera che ricorda tanto la finestrella di avanzamento della pellicola sulle fotocamere meccaniche. E' essenziale? No. E' affascinante? Sì, molto.
  • l'effetto nostalgia prosegue con la modalità classic display che visualizza nel mirino le informazioni di scatto e di esposizione come nelle fotocamere dei primi anni '80. Come sopra: no è utile ma è affascinante.
Fotografia del mirino della Fuji X-E5 in modalità classic display
Fonte: Peta Pixel (sperando che non se ne abbiano troppo a male)

Sono d'accordo con chi pensa e dice che sono aspetti che non hanno alcun impatto sulla qualità dell'immagine finale. Ma sono anche tutte cose che mi fanno pensare che in Fuji c'è chi ama la fotografia quanto e più di me.


Come si presenta

La Fui X-E5 mantiene, ovviamente, lo stile che dall'inizio ha caratterizzato la serie X-E: mirino elettronico in alto a sinistra e look da fotocamera a telemetro.

Vista superiore della Fujifilm X-E5, con ghiere e selettore della modalità di simulazione pellicola.

Sulla calotta troviamo, da destra verso sinistra, la ghiera di compensazione dell'esposizione, il pulsante di scatto e l'interruttore di accensione, il selettore del tempo di posa, la slitta per il flash, il bellissimo e nostalgico selettore della simulazione pellicola, sul quale torniamo - segnalare che ci sono delle simulazioni preimpostate (Classic Chrome, Velvia, Astia ...) e 3 posizioni personalizzabili per caricare rapidamente le simulazioni preferite. Annoto, per inciso, che la "ricetta" delle simulazioni pellicola è ampiamente personalizzabile. Manca il flash incorporato, presente solo fino alla versione X-E2s

Fotografia del dorso della Fuji X-E5, con il monitor basculante e il mirino

Il dorso ospita sul dorso il mirino, il monitor tattile da 3" basculante, il pulsante di blocco dell'esposizione / della messa a fuoco, quelli dedicati alla riproduzione foto e video, una ghiera personalizzabile, il pulsante di accesso al menù rapido, il joystick per la selezione delle voci di menù o del punto di messa a fuoco, il pulsante di accesso a menù, infine quello per la personalizzazione delle informazioni visualizzate sul monitor. Sul lato sinistro, per chi impugna la fotocamera, il selettore della modalità di messa a fuoco (manuale, singola, continua).

Fotografia frontale della Fuji X-E5, con il sensore X-Trans CMOS HR 5

Sul fronte, infine, spica il led della luce ausiliaria per l'AF, una seconda ghiera personalizzabile e una levetta, ispirata a quanto già visto sulla serie X100, che può essere personalizzata su quattro funzioni diverse.


Caratteristiche principali

  • sensore retroilluminato X-Trans 5 HR da 40.2 mega pixel
  • processore X-Processor 5
  • stabilizzazione a cinque assi fino a 7 stop (6 sui bordi), prima assoluta sulla serie X-E
  • sensibilità da 125 a 12.800 iso (64 - 51.200 iso in modalità estesa per la fotografia, 64 - 25.600 iso per i video)
  • otturatore meccanico (fino a 1/4000 sec) ed elettronico (fino ad 1/180.000 sec)
  • mirino elettronico da 2.36 Mln di punti
  • monitor basculante tattile da 3" formato 3:2 e 1.04 Mln di punti
  • peso 445 grammi, con batteria e scheda di memoria
  • dimensioni: larghezza 124,9 mm, altezza 72,9 mm, profondità 39,1 mm (33 mm escludendo l'impugnatura)


Fotografie e video con la Fuji X-E5

Sulla qualità d'immagine non mi aspetto sorprese: sin dalla X-E1 (13 anni fa!) la qualità e la versatilità dei file raw e jpeg è uno dei punto di forza delle Fuji e del sensore X-Trans, con una resa delle immagini poco digitale e molto fotografica. Comunque, se avrò l'opportunità di provarla tornerò su questo paragrafo.

Sulla parte video sono poco competente quindi, al di là dei freddi numeri riportati nella scheda tecnica (6.2K a 29,97 fps; 4K a 59,94 fps; Full HD a 240fps), condivido le osservazioni di PetaPixel:

«Per quanto riguarda il video, questo sensore da 40 megapixel non è ancora l'ideale, dato che ha troppa risoluzione per una registrazione 4K più convenzionale. La X-E5 può registrare 4K a piena larghezza, ma il video è sottocampionato e la qualità dei dettagli ne risente un po'.
Se si passa alle modalità di registrazione 4K HQ o 6.2K, si ottengono buoni dettagli, ma il rolling shutter diventa un problema e c'è un forte ritaglio dell'immagine. Se si desidera il 4Kp60, è disponibile anche quello, ma il rolling shutter e il forte ritaglio sono presenti anche qui.
Ciò rende la X-E5 adatta per riprese video occasionali, ma se stai cercando qualcosa di più simile a un pacchetto ibrido (foto e video), ti consiglio di cercare altrove.»


Considerazioni sul prezzo della Fuji X-E5

La Fuji X-E5, solo corpo, costa 1.599,99 euro. Diciamo 1.600 euro che facciamo più bella figura. Così, ad occhio mi sembra tanto. Proviamo a vedere se è vero.

Il prezzo di listino della X-E1, nel 2012, era 949 euro (fonte FullPress) che secondo i calcoli di Claude equivalgono oggi a 1.200 - 1.250 euro. Quindi la X-E5 oggi, coeteribu paribus, costa 350 euro in più della sua progenitrice, il 28% in più. 

Tralasciando la "normale" evoluzione tecnologica della serie (sensore, processore e AF più performanti, monitor e mirino più dettagliati), parte di questo sovrapprezzo (a stima, fino al 60% max) è sicuramente dovuta al sistema di stabilizzazione su 5 assi, assente sui modelli precedenti. Il resto, molto probabilmente, è imputabile ad una precisa strategia di mercato: Fujifilm ha nel tempo lavorato non solo per realizzare prodotti ottimi, ma anche per renderli desiderabili. E, oggettivamente, lo sono: per contenuti tecnici, estetica e "cose fighette" che solo Fuji fa. E come Leica e Apple ci hanno insegnato, la desiderabilità del prodotto si paga.


Le mie considerazioni finali

La Fuji X-E5 costa ma è il prezzo da pagare per chi vuole lo stato dell'arte estetico e tecnologico; chi è disposto a fare qualche concessione sull'estetica e/o sulle specifiche tecniche può ovviamente trovare delle valide alternative, sia tra le Fuji (la X-T50, ad esempio, permette di risparmiare una 50ina di euro, mentre la X-T30 II più di 600) sia tra altri marchi (a 1.600 euro si può trovare anche qualche full frame Panasonic, per dire).

Chi non vuole rinunciare alla qualità d'immagine delle Fuji e sceglie con la testa E con il cuore, invece, si troverà di fronte ad una scelta quasi obbligata.

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