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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Fotografare il salto della Cascata delle Marmore

“La cascata delle Marmore si trova in Umbria, vicino a Terni. E’ la cascata più alta d’Italia con un salto di 165 metri…” . Chi non ricorda di averla studiata in terza elementare assieme ai fiumi e ai laghi rispettivamente più lunghi e più grandi del Paese? Ebbene dimenticatevi delle nozioni perché la cascata che state per andare a vedere è molto di più di qualche numero e qualche record italico. E’ prima di qualsiasi cosa: spettacolare! Attenzione però: arrivate quando la aprono altrimenti rischiate di perdervi molto della bellezza e della potenza delle acque che saltano per ben tre volte prima di abbracciare il fiume Nera. E pensare che quando ero scolara l’unica cosa che mi sembrava importante era quel “con i suoi 165 metri di salto è la cascata più alta d’Italia” , un freddo numero che non mi ha fatto mai pensare alle Marmore come qualcosa da andare a visitare e godere. E invece è un’esperienza: per gli occhi - il salto è fantastico -; per il tatto - perché l’acqua polv...

La città fantasma di Monterano (antica)

La via di terra battuta è umida della notte. Il bosco di un verde che quasi abbaglia. Manca poco alla meta. Continuo a camminare fissando il sole tra le foglie. In alcuni punti le rocce ricoperte di muschio sembrano rimandare aliti di vento freddo. Quello che sento è solo il rumore delle mie suole e il frusciare del mio mantello. Se avessi attraversato questa strada di notte forse non ce l’avrei fatta. Ogni angolo, ogni anfratto può essere un buon nascondiglio per briganti e malintenzionati, soprattutto le tombe etrusche, buchi oscuri nella costa di tufo. Un brivido di paura mi attraversa e d’istinto mi tocco la borsa di cuoio allacciata salda alla mia vita con le poche monete d’oro che mi serviranno per dormire. Accelero il passo. Ho voglia di arrivare in città e sentirmi al sicuro, cercami un giaciglio e buttare giù nella pancia una scodella di minestra calda di fagioli. Le prime guglie s’avvistano quando penso di aver sbagliato strada. Dal basso costeggio l’acquedotto imp...

I colori di questo strano autunno

E' stato un autunno strano, fino ad ora: colorato ma non troppo, più giallo e marrone che rosso. Poco importa: in questi giorni il sole corre già basso e illumina le foglie di sguincio, accendendone i colori. Più sotto, invece, il sole si nega, e la luce cade morbida morbida su foglie, bacche e sugli ultimi fiori. Forse fotografare è, in questi casi almeno, solo il pretesto per scoprire il bello, e goderne. Ciao Giovanni B.

Un sabato in sala posa con Max Angeloni

Qualche foto dall'X Photographer Days di ieri: mi assumo la responsabilità degli errori (tipo le mani mozzate, o le dominanti di colore), perchè a scattare sono stato io; quanto c'è di bello lo devo, invece, alle luci piazzate dal fotografo "di persone"  Max Angeloni , al trucco di Mara Genoese, alla posa di Silvia Sera. Grazie a tutti/e e tre! Fuji X-E1, 35mm, f/5.6, 1/500s, 1600iso Fuji X-E1, 35mm, f/8, 1/250s, 1600iso Fuji X-E1, 35mm, f/8, 1/250s, 1600iso Fuji X-E1, 35mm, f/8, 1/250s, 1600iso Fuji X-E1, 35mm, f/8, 1/250s, 1600iso A dire il vero, premere il pulsante di scatto è stata la cosa più facile, difficile è stato trovare uno spiraglio nella muraglia umana di appassionati : ressa incredibile, ma giustificata dall'utile (e purtroppo inevitabilmente rapida) lezione di Max sulle mirrorless Fuji e sull'uso delle luci. Max Angeloni cerca di spiegarci qualcosa sull'uso delle luci Paparazzi! In mischia per uno sc...

Cascata della Diosilla, dove l'acqua è rossa e le pietre sono gialle

A volte non cedere agli occhi, e lasciarsi guidare dal naso e dalle orecchie, può trasformarsi in un’avventura entusiasmante. E’ quello che ci è capitato alla cascata della Diosilla . Buttiamo uno sguardo distratto sul cartello di legno un po’ scolorito: la freccia indica il viottolo pieno di ghiaino come la via per la cascata. Tutt’intorno erbacce e vegetazione cresciuta alla rifusa. Un quadro non particolarmente invitante. Restiamo in dubbio a fissare l’indicazione, scendere o no? Ci sono con noi i bambini e arrivare chissà dove per risalire tra mille lamenti, non ci arride affatto. Temporeggiamo guardando desolatamente le erbacce. Poi, in una pausa di silenzio della figliolanza, arriva il gorgoglio dell’acqua. E’ un suono mite che fa allegria. Un’attrazione irresistibile che ci aiuta a vincere l’incertezza prodotta dagli occhi. Ci incamminiamo. Un tornante, un altro, gradini che poi sono gradoni di pietra, prima larghi poi stretti tra le rocce. E scendi ancora fino a che un...