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Ricordo il giorno in cui il fotogiornalismo è morto

René Burri ricordava l'esatto momento in cui si era reso conto che i bei tempi del fotogiornalismo erano ormai andati.

René Burri durante le riprese del documentario "The two faces of China", 1966

Doveva essere già il 1957 o 1958. Si trovava in Grecia e aveva passato il giorno a caccia di notizie quando, dopo ore e ore di lavoro, riuscì finalmente a sedersi sulla poltrona di pelle marrone nell'atrio di un albergo di Atene, per togliere il rullino dalla macchina e prepararlo alla spedizione. Sullo schermo dell'atrio balenò all'improvviso il notiziario televisivo e Burri capì, con un misto d'incredulità e di terrore, che le stesse identiche immagini che aveva catturato durante la giornata scorrevano ora sullo schermo del televisore prima ancora che lui finisse di riavvolgere il rullino della macchina. Le sue foto ancora da sviluppare, stampare e distribuire, erano già obsolete. (Miller R., Magnum - I primi cinquant'anni della leggendaria agenzia fotografica, Contrasto, pag. 284)

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