Coco Chanel, possibile? Non è che ti sei sbagliato?
No, non mi sono sbagliato.
La lampadina mi si è acccesa leggendo gli appunti di Franco Fontana e di Irene Kung sulla composizione; le loro parole mi hanno richiamato, e a posteriori sembra anche logico, la famosa frase di Coco Chanel:
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Buona giornata
Giovanni B.
No, non mi sono sbagliato.
Marc Riboud, Cina, 1957 |
La lampadina mi si è acccesa leggendo gli appunti di Franco Fontana e di Irene Kung sulla composizione; le loro parole mi hanno richiamato, e a posteriori sembra anche logico, la famosa frase di Coco Chanel:
Prima di uscire, guardati allo specchio e levati qualcosa.E' evidente il richiamo all'invito di Franco Fontana a
togliere il superfluo per eleggere il necessarioo all'idea di Picasso, citata da Irene Kung, che
la perfezione si ha quando non resta più niente da togliereMa potrei citare altri casi. Oliviero Toscani, per esempio:
La realtà non è più complessa di due elementi con un fondale bianco? Certo che lo è. Per questo bisogna semplificarla. La fotografia serve a quello. Si prende un dettaglio per raccontare una storia.O Marc Riboud:
la vita è un caos visivo, una molteplicità di forme che si sovrappongono e si mescolano, un enorme guazzabuglio, che a noi tocca sfrondare, per trovarci un ordine leggibile e per isolare quest’ordine dal resto. La scelta dell’attimo e dell’inquadratura è il nostro modo di prendere posizione rispetto al caos. Noi non abbiamo, come i pittori o i disegnatori, la possibilità di creare delle forme, ma il nostro proposito è lo stesso: semplificare per rendere più comprensibile.L'invito mi sembra abbastanza chiaro: la prossima volta che l'immagine che stiamo per scattare ci sembra debole, per dare più forza all'idea che vogliamo comunicare proviamo a togliere qualcosa dall'inquadratura e non ad aggiungere (come verrebbe istintivo fare).
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Buona giornata
Giovanni B.
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