C'è un film che è uscito questa primavera, è passato veloce come una piccola meteora nelle sale cinematografiche e che vale assolutamente la pena vedere, ancora di più se ami il fotogiornalismo: parlo di Civil War, di Alex Garland.
La trama unisce (bene) gli elementi di un film di guerra con quelli di un road movie:
«In un futuro non troppo lontano, che potrebbe anche essere dopodomani o avrebbe potuto essere l'altro ieri, gli Stati Uniti sono devastati da una guerra civile che li ha divisi in fazioni: stati fedeli al Presidente da una parte, secessionisti in lotta per il controllo uniti insieme nelle Western Forces, nel New People's Army e nell'Alleanza della Florida. In questo scenario caotico, un gruppo di giornalisti e fotoreporter intraprende un viaggio da New York verso Washington con l'obiettivo di intervistare il Presidente prima che la capitale cada sotto l'avanzata delle Western Forces. Tra loro c'è Lee, una celebre fotoreporter di guerra, affiancata dal collega Joel e dall'anziano veterano della carta stampata Sammy; poco prima della partenza ai 3 si unisce Jessie, una giovane aspirante fotorepoter.»
Non voglio svelare troppo ma posso dirti che, seguendo il loro viaggio verso la Casa Bianca, in mezzo al caos di una guerra civile, il film riesce a trasmettere in modo veramente potente e realistico cosa significhi essere un reporter di guerra: le sfide quotidiane, il coraggio necessario per documentare un mondo in cui ogni riferimento etico è andato perduto e la determinazione di chi, nonostante tutto, sceglie di raccontare la verità, sono rese in maniera cruda e autentica.
Altro aspetto degno di nota è la fotografia, curata da Rob Hardy: potente, intensa, viscerale è indubbiamente uno dei punti forti di questo film. Un’esperienza visiva che lascia il segno.
Il film si presta a differenti livelli di visione: è un film di guerra, indubbiamente, ma è una guerra che disturba ancora di più perché è a casa nostra, e non in una remota zona del medio-oriente, e perché delinea uno scenario credibile; è un film che solleva il tema della responsabilità giornalistica, dell'importanza di raccontare la verità, ma che ci domanda anche cos'è la verità, e cosa deve essere testimoniato; è un film, infine, che ci ricorda l'importanza della fotografia non solo come mezzo per raccontare una storia, ma anche per preservare la memoria di eventi che potrebbero altrimenti essere dimenticati.
Civil War al momento è disponibile solo a pagamento su YouTube, Tim Vision, Apple TV, Google Play Film e Amazon Prime. Se vuoi leggere una recensione molto più bella di questa ti suggerisco "Civil War è un capolavoro di guerra, politica e giornalismo: la recensione", su CiakClub.
Un film davvero intenso e che ti fa pensare. Grazie!
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