Quando ho provato la Fuji X100 sono rimasto affascinato dall'idea, che permetteva di sorvolare su qualche pecca.
Poi è stato il momento della Fuji X100s e ho pensato "ci siamo".
Dopo aver provato a fondo la Fuji X100T, posso solo dire "quanto mi sbagliavo!": questa è la macchina fotografica che incarna, perfettamente, l'idea iniziale.
Fino, si intende, alla prossima diavoleria "made in Fuij".
Prima di proseguire mi permetto un'avvertenza: nonostante il look retrò e le innocue dimensioni da compattona, la Fuji X100T nasconde un bel po' di tecnologia. Quindi, per sfruttarne a fondo le potenzialità, è meglio studiare bene il manualetto.
Fine della modalità "professorino" e spazio alle considerazioni su quello che mi è piaciuto della X100T (ci sono delle sorprese), su quello che non mi è piaciuto (anche qui, ci sono delle sorprese) e su quello che chiederei a Fuji per il futuro.
Al secondo posto, il sistema di misurazione dell'esposizione che, quando abbinato al punto di messa a fuoco, permette di gestire serenamente anche situazioni difficili.
Al terzo posto, il solito, spettacolare mirino "ibrido". Alla fine, per comodità, nella maggior parte dei casi uso il mirino elettronico (che ha una risoluzione e velocità di aggiornamento notevole) ma, quando i contrasti tra zone luminose e zone in ombra crescono, il passaggio al mirino ottico è una sicurezza. E poi, lo ammetto, anche al netto di tutte le divolerie elettroniche di quest'ultima versione, il mirino della serie X100 è affascinante.
Al quarto posto, la versatilità. Sì, lo so che la Fuji X100T ha l'ottica fissa, e che non ci posso fare caccia fotografica, fotografia sportiva o macrofotografia. Ma, al di fuori di questi ambiti, sono rimasto ancora una volta colpito dalla versatilità del progetto X100: ritratti, paesaggi, dettagli, cibo, street... è possibile fare (quasi) tutto. E per mostrare come la X100T ben si adatta a contesti e situazioni differenti ho scelto di inserire un sacco di fotografie. :)
Per finire, non lasciatevi intimorire dall'ottica fissa: in fin dei conti, quando fotografiamo con il cellulare non è che possiamo cambiare ottica, o no? (la zoomata digitale non è ammesa, ne ora ne mai).
Al quinto posto le dimensioni e l'ergonomia. E' semplicemente leggera, per nulla ingombrante: perfetta per fare turismo, per le escursioni, per la fotografia di strada, per avere sempre una fotocamera a portata di mano. Ed è comoda da usare. Punto.
Posso anche attestare che è realizzata bene: la tracolla, improvvisata, mi ha tradito e la X100T (Matilde non leggere!) ha fatto TOMF sui sassi del sentiero. Una leggera sbucciatura e nulla più.
Al sesto posto la qualità d'immagine, quasi scontata. Nelle mie personali preferenze non lo metto al livello del XF 35mm f/1.4, ma anche questa abbinata sensore+ottica ha una sua bella dose di personalità e, nonostante la corta focale e l'apertura non elevatissima (vabbe', in confronto ad altre ottiche Fuji!), riesce a staccare bene il soggetto dallo sfondo.
Da ultimo, la possibilità di utilizzare il cavetto flessibile per lo scatto "remoto". Non è affatto una questione nostalgica, è che è proprio comodo: il cavetto non ingombra, non pesa e, soprattutto, non consuma la batteria (della fotocamera e dello smartphone), come inevitabilmente accade quando si usa lo scatto remoto tramite app.
Anche se... miseriaccia, la X100T sa come sedurre il suo fotografo.
Basta, ho usato anche troppe parole per parlare di un aggeggio che, alla fine, serve solo a fare una cosa: fotografare.
Quindi, spazio alle immagini (cliccate sulle immagini per ingrandirle), che ho provato a raggruppare in:
viaggi e turismo,
fotografie per strada (street mi sembrava troppo pomposo),
ritratti,
i miei immancabili fiori
più queste due fotografie qui sotto che non saprei dove mettere.
E questa era l'ultima.
Buona serata!
Giovanni B.
Poi è stato il momento della Fuji X100s e ho pensato "ci siamo".
Dopo aver provato a fondo la Fuji X100T, posso solo dire "quanto mi sbagliavo!": questa è la macchina fotografica che incarna, perfettamente, l'idea iniziale.
Fino, si intende, alla prossima diavoleria "made in Fuij".
Prima di proseguire mi permetto un'avvertenza: nonostante il look retrò e le innocue dimensioni da compattona, la Fuji X100T nasconde un bel po' di tecnologia. Quindi, per sfruttarne a fondo le potenzialità, è meglio studiare bene il manualetto.
Fine della modalità "professorino" e spazio alle considerazioni su quello che mi è piaciuto della X100T (ci sono delle sorprese), su quello che non mi è piaciuto (anche qui, ci sono delle sorprese) e su quello che chiederei a Fuji per il futuro.
Cosa mi è piaciuto della Fuji X100T?
Al primo posto l'autofocus (l'autofocus di una Fuji? scherziamo?), forse il migliore tra tutte le Fuji provate (grazie, indubbiamente, anche alle caratteristiche dell'obiettivo) e assolutamente buono in assoluto. Il riconoscimento dei volti è affidabile nella maggior parte delle situazioni e, quando non riconosce un volto, si può dire al sistema come deve comportarsi, passando alla modalità di selezione del punto di messa a fuoco o alla gestione per aree. E anche l'AF continuo ha finalmente un suo perchè. Valutazioni che hanno atteso il vaglio di una festa per bambini (una delle cose più mobili dopo la goccia di mercurio), al chiuso, in una giornata uggiosa, per essere confermate. Autofocus promosso.Al secondo posto, il sistema di misurazione dell'esposizione che, quando abbinato al punto di messa a fuoco, permette di gestire serenamente anche situazioni difficili.
Al terzo posto, il solito, spettacolare mirino "ibrido". Alla fine, per comodità, nella maggior parte dei casi uso il mirino elettronico (che ha una risoluzione e velocità di aggiornamento notevole) ma, quando i contrasti tra zone luminose e zone in ombra crescono, il passaggio al mirino ottico è una sicurezza. E poi, lo ammetto, anche al netto di tutte le divolerie elettroniche di quest'ultima versione, il mirino della serie X100 è affascinante.
Al quarto posto, la versatilità. Sì, lo so che la Fuji X100T ha l'ottica fissa, e che non ci posso fare caccia fotografica, fotografia sportiva o macrofotografia. Ma, al di fuori di questi ambiti, sono rimasto ancora una volta colpito dalla versatilità del progetto X100: ritratti, paesaggi, dettagli, cibo, street... è possibile fare (quasi) tutto. E per mostrare come la X100T ben si adatta a contesti e situazioni differenti ho scelto di inserire un sacco di fotografie. :)
Per finire, non lasciatevi intimorire dall'ottica fissa: in fin dei conti, quando fotografiamo con il cellulare non è che possiamo cambiare ottica, o no? (la zoomata digitale non è ammesa, ne ora ne mai).
Al quinto posto le dimensioni e l'ergonomia. E' semplicemente leggera, per nulla ingombrante: perfetta per fare turismo, per le escursioni, per la fotografia di strada, per avere sempre una fotocamera a portata di mano. Ed è comoda da usare. Punto.
Posso anche attestare che è realizzata bene: la tracolla, improvvisata, mi ha tradito e la X100T (Matilde non leggere!) ha fatto TOMF sui sassi del sentiero. Una leggera sbucciatura e nulla più.
Al sesto posto la qualità d'immagine, quasi scontata. Nelle mie personali preferenze non lo metto al livello del XF 35mm f/1.4, ma anche questa abbinata sensore+ottica ha una sua bella dose di personalità e, nonostante la corta focale e l'apertura non elevatissima (vabbe', in confronto ad altre ottiche Fuji!), riesce a staccare bene il soggetto dallo sfondo.
Da ultimo, la possibilità di utilizzare il cavetto flessibile per lo scatto "remoto". Non è affatto una questione nostalgica, è che è proprio comodo: il cavetto non ingombra, non pesa e, soprattutto, non consuma la batteria (della fotocamera e dello smartphone), come inevitabilmente accade quando si usa lo scatto remoto tramite app.
Cosa non mi è piaciuto?
Onestamente, nulla. Anzi, è uno dei casi in cui sono stato tentato fortemente dall'idea dell'acquisto; alla fine la strada del "fotografare leggero", quella che mi ha portato ad abbandonare le DSLR per le mirrorless, mi ha dissuaso dall'acquisto di un secondo corpo macchina (ma solo perchè, al momento, mi risulta difficile pensare di abbandonare il 35mm).Anche se... miseriaccia, la X100T sa come sedurre il suo fotografo.
Cosa chiederei a Fuji?
Due sole cose: tropicalizzazione e monitor basculante. A patto che si possa fare senza sacrificare dimensioni e peso. In caso contrario, per me va bene così.Basta, ho usato anche troppe parole per parlare di un aggeggio che, alla fine, serve solo a fare una cosa: fotografare.
Quindi, spazio alle immagini (cliccate sulle immagini per ingrandirle), che ho provato a raggruppare in:
viaggi e turismo,
fotografie per strada (street mi sembrava troppo pomposo),
ritratti,
i miei immancabili fiori
più queste due fotografie qui sotto che non saprei dove mettere.
E questa era l'ultima.
Buona serata!
Giovanni B.
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