Panasonic G5: compatta, leggera, silenziosa, divertente, versatile

Tra qualche mese potrebbe arrivare l'erede della Panasonic G5: è il momento giusto per tenere sott'occhio il prezzo di questa fotocamera, che ha molte qualità per farsi amare.

Fotografia della Panasonic Lumix DMC G5 con lo zoom 45-175

La Panasonic che ho in mano non è mia, lo so.
La devo restituire, so anche questo.
Ma temporeggio, perchè mi dispiace separarmene... un po' come quando dovevo riaccompagnare la fidanzata alla stazione.
Ma andiamo con ordine, e partiamo dall'inizio


La Panasonic G5, sulla carta, non mi aveva colpito particolarmente:
  • è piccola e compatta, ma una mirrorless è ancora più piccola e compatta;
  • ha una buona qualità d'immagine, ma anche restando nel settore del micro quattro terzi si trovano proposte più performanti.
Eppure, una volta presa in mano, non l'ho più lasciata. Per dare un'idea, per un fine settimana in Toscana mi sono portato appresso la Canon EOS 7D e la Panasonic G5, con relativi obiettivi. Oltre, ovviamente, allo smartphone con il fidato Vignette. Sapete cosa mi ha stupito? Non tanto che la 7D non è mai uscita dallo zaino, ma che non ho fatto neppure uno scatto con lo smartphone. Mentre con la Panasonic ho riempito una scheda.
La causa?
Fotografare con la Panasonic G5 è divertente, e quando mi diverto a fotografare, scatto tanto, in ogni occasione, semplicemente per provare qualcosa di nuovo. E si sa che "scattando si impara".
E qualche scatto valido - almeno secondo i miei standard molto generosi - l'ho pure tirato fuori.

Detto questo, provo ad entrare un po' più nel dettaglio ed a raccontarvi cosa mi è piaciuto della Panasonic G5, cosa non mi è piaciuto, ed il perché.

Cosa non mi è piaciuto
1. Lo zoom 14-42 mm in kit
Non che quest'ottica, offerta in kit con il corpo macchina, abbia grandi colpe - anzi, il suo dovere lo fa abbastanza discretamente - ma il suo vero problema è che stona con il resto della macchina. Avverti che, superata la fase di presa di confidenza, ne limita le potenzialità.
E', tuttavia, un difetto da poco: Panasonic ha già presentato il nuovo zoom "base"; inoltre, (e questo è il mio consiglio) si può sempre comprare il solo corpo macchina ed abbinarvi uno dei molti obiettivi (Panasonic, Olympus o Sigma) disponibili per il sistema micro quattro terzi.
Il discorso cambia completamente montando lo zoom 45-175 mm.

Cosa mi è piaciuto
Eh, qui la lista si fa lunga; se vi piace chiacchierare di fotografia e di fotocamere, mettetevi comodi che inizio a raccontare.

1. Le dimensioni e l'ergonomia
La Panasonic G5 è compatta e leggera, tremendamente leggera per chi è abituato alle reflex "tradizionali". Certo, una mirrorless è ancora più piccola, ma quella della G5 è una dimensione che mi piace. In mano hai tutto sotto controllo e c'è lo spazio necessario per una buona dotazione di pulsanti e ghiere. E poi, mettetela come volete, è veramente facile ricordarsi di portarsela dietro (e, come dice un vecchio adagio, la migliore macchina fotografica è quella che hai con te).

Fotografia del dorso della Panasonic G5

2. Il mirino elettronico
Prevenuto? Sì, sul mirino elettronico ero prevenuto; ma adesso ho capito che non ha senso confrontarlo con un pentaprisma. Sono due strumenti differenti, ognuno con i suoi pro e contro. Il grande, grandissimo vantaggio del mirino elettronico è che ti mette a disposizione - in ogni istante - una quantità incredibile di informazioni (dall'istogramma alla livella elettronica alla previsualizzazione dello scatto). Certo, quando il sole colpisce forte "di lato" diventa un po' meno visibile, ma basta fare un po' di schermo con il pollice della mano destra che il problema si risolve.

3. La versatilità
Se non hai voglia di pensare, o se sei ai primi passi nel mondo della fotografia, puoi usare la Panasonic G5 in modalità "tutto automatico" affidandoti all'efficace funzione iA. Oppure puoi, all'opposto, scegliere di regolare manualmente ogni singolo parametro di scatto. Tra questi due estremi ci stanno tutte le combinazioni possibili "controllo automatico / impostazione manuale".
Questo, a mio parere, è un elemento particolarmente interessante per chi è alla ricerca della sua prima "seria" macchina fotografica: la Panasonic G5 è in grado di accompagnarlo nel processo di crescita fotografica. In questo è una macchina fotografica adatta sia al fotoamatore principiante, sia al fotoamatore più smaliziato.

4. Durata della batteria
Senza infamia e senza lode, ma ho scoperto che è più facile riempire una scheda da 2GB (solo jpeg e pochi video) che consumare la prima tacca della batteria.

5. Il bianco e nero
OK, questa è una cosa molto soggettiva, ma fotografare in bianco e nero con la Panasonic G5 è stato appagante. E, senza scendere nei dettagli tecnici, la qualità dei file jpeg è buona e permette anche anche piccoli interventi in post produzione.

Fotografia in bianco e nero di un mazzo di fiori in vaso di vetro
Panasonic G5 + Panasonic G X Vario 45-175mm - f:5.6 - 1/13s - 160 iso

E' uno di quei piccoli piaceri che mi hanno fatto tirare fuori la macchina fotografica più spesso di quanto avessi preventivato. Non mi credete? Questa l'ho scattata a casa guardando un programma alla TV; giusto per la curiosità di vedere come sarebbe venuta in bianco e nero.

Fotografia in bianco e nero di Gioele Dix
Panasonic G5 + Panasonic G X Vario 45-175mm - f:5.6 - 1/50s - 1600 iso

6. L'elettronica
Che razza di affermazione è "mi è piaciuta l'elettronica"? Eppure è così, perché questa fotocamera di elettronica ne ha tanta, ed avverti che è tutta al tuo servizio per assecondarti mentre fotografi. Splendida, ad esempio, la possibilità di selezionare il punto di messa a fuoco e di scattare con una sola pressione sul monitor.
E l'elettronica è anche... divertente. Sì, mi riferisco alle modalità creative, funzione che ho sempre considerato con sufficienza. Beh, senza vergogna ammetto che le ho provate tutte, e che sono divertenti! (PS: ovviamente, si possono applicare anche ai video...)

Esempi dei filtri creativi della Panasonic G5
Alcuni dei "filtri creativi" disponibili sulla Panasonic G5.

7. La silenziosità
La Panasonic G5 è silenziosa: è sufficiente impostare la modalità "otturatore elettronico" che ogni rumore di scatto scompare e si entra in modalità "stealth", fotografo invisibile. Caratteristica interessante per chi fotografa in teatro, ai concerti, per gli street photographer e, in generale, per chi preferisce non farsi notare troppo mentre fotografa.

8. L'ergonomia dei comandi
La velocità di regolazione dei principali parametri di scatto (dimensione e forma del fotogramma, modalità di messa a fuoco, tempi e apertura, ISO, sovra-sottoesposizione etc) è incredibilmente buona, anche grazie alla presenza di due ghiere, del pulsante per l'accesso al quick menu e del monitor tattile.

Fotografia del monitor touch screen della Panasonic G5


9. L'autofocus
E' possibile scegliere tra diverse modalità di funzionamento del sistema di messa a fuoco automatica; non trovare la soluzione pià adatta è quindi piuttosto difficile. Come già detto, la possibilità di selezionare il punto di messa a fuoco sul monitor e scattare la fotografia con la medesima pressione del dito è una comodità pazzesca.
Quanto alla velocità del sistema autofocus, molto dipende dall'ottica ma generalmente mi è sembrato affidabile, anche con soggetti in movimento (Elena Sofia non sarà - per il momento - Usain Bolt, ma vi assicuro che ce l'ha messa tutta).




Senza infamia e senza lode
1. Velocità operativa
Generalmente ineccepibile, in qualche occasione sono riuscito ad impallare la macchina per qualche secondo. La Panasonic G5 sembra essere un po' rallentata dal suo processore: soprattutto quando si usano pesantemente le modalità creative può capitare che, scattando una sequenza di foto, la macchina fotografica resti "appesa" per qualche secondo per elaborare le immagini. Bisogna, comunque, andarsela a cercare.

2. Qualità d'immagine
Più che qualità d'immagine finale, sulla quale pesano molto le ottiche e le scelte in fase di scatto e di post produzione, mi riferisco alle prestazioni del sensore, per valutare il quale lascio spazio ai numeri spietati di DxOmarx. Come termini di riferimento ho preso la Canon EOS 650D e l'Olympus OM-D E-M5, potenziali concorrenti della Panasonic, anche se entrambe più costose. E, per far capire che qui non si scherza, ho inserito anche i risultati della Leica M-E, una fotocamera da 5.000 e passa dollari.
Punteggio complessivo
  Panasonic G5: 61
  Canon EOS 650D: 62
  Leica M-E Type 220: 69
  Olympus OM-D E-M5: 71
Profondità colore
  Panasonic G5: 21,4 bit
  Canon EOS 650D: 21,7 bit
  Leica M-E Type 220: 22,7 bit
  Olympus OM-D E-M5: 22,8 bit
Gamma dinamica
  Panasonic G5: 11,6 EV
  Canon EOS 650D: 11,2 EV
  Leica M-E Type 220: 11,7 EV
  Olympus OM-D E-M5: 12,3 EV
Sensibilità
  Panasonic G5: 618 ISO
  Canon EOS 650D: 722 ISO
  Leica M-E Type 220: 787 ISO
  Olympus OM-D E-M5: 826 ISO

La Panasonic G5 regge bene il confronto con la Canon EOS 650D, dotata di un sensore di maggiori dimensioni. La OM-D E-M5, ben più costosa di Panasonic e Canon, stacca tutti... e stacca anche la Leica, a conferma delle incredibili performance della Olympus.


La parola finale
La Panasonic G5 è una macchina fotografica compatta e leggera, ed è facile pensare di portarla con se nelle più svariate occasioni. L'ergonomia non risente assolutamente delle dimensioni compatte; e la velocità d'impostazione dei parametri di scatto è assicurata dalla buona dotazione di ghiere, pulsanti e dal monitor tattile. E' una macchina semplice da usare e appagante, adatta al neofita come al fotoamatore più esperto.


Principali caratteristiche tecniche
Sensore da 18 megapixel (ma risoluzione amssima 16 megapixel), micro quattro terzi
Processore Venus Engine VII FHD
Iso da 160 a 12800
Autofocus a rilevazione di contrasto
Monitor orientabile da 3" e 920k pixel
Mirino elettronico da 1.440k punti
Tempi da scatto da 60 sec a 1/4000 sec
Velocità di scatto da 2 a 20 fps
Compensazione dell'esposizione: ±5 (a step di 1/3 EV steps)
Braketing dell'esposozione: ±3 (3, 5, 7 frame a step di 1/3 EV, 2/3 EV, 1 EV)
Risoluzione video: 1920 x 1080 (60, 50, 30, 25fps) 1280 x 720 (60, 50, 30, 25fps), 640 x 480 (30, 25fps
Formato video: MPEG-4; AVCHD
Peso (solo corpo con la batteria): 396g
Dimensioni: 120 x 83 x 71 mm


Post Scriptum
Prima di farmi prendere la mano, avevo anche impostato una prova un po' più seria e canonica. Di quelle dove si parla di qualità d'immagine e cose così. Per non buttare via il lavoro fatto, e soprattutto perchè a qualcuno potrebbe anche tornare utile, pubblico il materiale che avevo preparato.

1. ISO e qualità d'immagine


Panasonic G5: nel riquadro centrale la porzione d'immagine usata per il test sugli ISO
Fotografia con la Panasonic G5 a diversi ISO
La qualità d'immagine della Panasonic G5 al crescere degli ISO
Direi che l'immagine è piuttosto elequente: fino a 400 ISO non si notano sostanziali differenze. Gli 800 ISO sono usabili senza problemi e, per stampe non troppo grandi (diciamo fino ad un A4), si può lavorare anche a 1600 ISO. I 3200 ISO li riserverei al massimo per le fotografie destinate al web, mentre i 6400 e 12800 sono per i "casi di emergenza".

Panasonic G5: nel riquadro centrale la porzione d'immagine usata per il test sul rumore digitale (bianco e nero)
La qualità d'immagine della Panasonic G5 al crescere degli ISO (bianco e nero)

Nella fotografia in bianco e nero il rumore digitale è meno fastidioso, forse perché "storicamente" siamo più abituati ad associare la grana della pellicola alle immagini in bianco e nero.

Comunque, per quello che può valere la mia esperienza, il 90% delle fotografie che ho scattato in digitale è a sensibilità inferiori ai 400 ISO (e, ironia della storia, quando usavo la pellicola la sensibilità preferita erano i 1600 ISO tirati a 3200).

Video
Per chiudere, una breve miscellanea di video girati con la Panasonic G5. Nonostante la mia mano tremolante, il risultato mi pare buono.



Ciao
Giovanni

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