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Una fondazione per salvare il fotogiornalismo

Quasi quotidianamente si levano, da siti e blog, urla di dolore per la crisi in cui versa il fotogiornalismo.
L'ultima, in ordine di tempo, è di martedì scorso sul sito dell'agenzia fotografica Black Star, ma da tempo anche -ad esempio- l'italiana Lsdi richiama l'attenzione sulle difficoltà del fotogiornalismo italiano.

Senza voler qui indagare le cause di questa crisi, di varia natura e sulle quali magari tornerò in seguito, mi preme ora anticipare un'idea che mi frulla in testa da tanto tempo: perchè non costituire una fondazione (o un'associazione o una qualsiasi altra cosa senza fine di lucro) con il compito "istituzionale" di raccogliere fondi per promuovere progetti di fotogiornalismo, di fotografia sociale o di fotografia documentale (d'ora in poi, per semplicità, riassunti nel generico termine di fotoreportage)?
L'equivalente italiano, per intenderci, del Pulitzer Center on Crisis Reporting o del World Press Photo, ma orientata a supportare i progetti di fotoreporter italiani, o progetti fotografici che riguardano l'Italia o progetti fotografici relativi a iniziative italiane nel mondo.

Esiste già qualcosa di simile? Le mie ricerche, fino ad ora, hanno dato esito negativo.

Come sviluppare questa idea?
  • anzitutto, lasciandomi il tuo commento qui sotto per iniziare a mettere a fuoco questa idea, con i suoi pro e contro;
  • segnalandomi progetti italiani analoghi o simili;
  • aiutandomi a diffondere questa proposta, sia inviando questo post alle persone appassionate di fotografia e, in modo particolare, di fotogiornalismo o condividendolo su Facebook/Twitter et similia;
  • contattandomi per iniziare a creare una rete di persone interessate a supportare lo sviluppo di questo progetto.
Mi impegno, nei prossimi giorni, ad articolare meglio questa idea, soprattutto sul fronte delle attività che potrebbero essere poste in essere per promuovere l'attività dei fotogiornalisti.

Ciao
gio.bi

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