Una vita in controtendenza, un successo sfacciato e incurante del dilagare dell'immagine digitale. Anzi, talmente forte da definire una tendenza stilistica, riavvicinare molti fotografi alla pellicola e contagiare la fotografia digitale, aprendo la strada ai "filtri" (sì, anche quelli di Instagram) e "stili" presenti oramai su ogni macchina fotografica (tra i quali, immancabile, lo stile "lomo").
Se vi riconoscete nello stile "lomo", o se vi incuriosisce, in questo fine settimana sarà d'obbligo una visita - quasi in pellegrinaggio - al sito di Lomography.
Se, invece, desiderate saperne di più sulla storia di Lomography, vi rimando al bell'articolo "Did the Lomo camera save film photography?", di Stephen Dowling, sul sito BBC News .

Tra i fotografi che meglio hanno saputo interpretare la filosofia lomo voglio ricordare Angie Harris, aka pinkiestyle, uno dei miei primi contatti fotografici on line con la quale creammo il termine roll-shots e che, con le sue fotografie, mi ha regalato splendidi squarci degli Stati Uniti: qui il suo sito (il link non è piùà attivo) e la sua pagina su Flickr.
Purtroppo Angie è morta, giovanissima, il 21 agosto di quest'anno: notizia che mi ha immalinconito, ma che mi ha fatto anche pensare quanto le cose belle che facciamo, e l'entusiasmo che vi mettiamo, possono sopravvire a noi stessi, e noi - quindi - sopravvivere con loro.
E' il tempo della passione, dell'entusiamo e dell'energia.
Giovanni B.
Bello.. grande Giovanni!
RispondiEliminaGrazie Monica!
RispondiEliminaUn abbraccio