Dopo 15 anni questo fotografo ha, finalmente!, un volto

Più di 15 anni fa mi era arrivata, per email, una richiesta curiosa e intrigante: aiutare la lettrice, Roberta, a identificare un fotografo in base ai pochi elementi che ricordava:

Qualche mese fa non ricordo dove, ma credo fosse su LA7 ho visto l'intervista ad un fotografo. Non ricordo praticamente niente di lui.. beh.. almeno ricordo che è di sesso maschile... La vecchiaia incombe precoce!

Mi pare di ricordare che per il lavoro di suo padre da bambino aveva viaggiato in lungo e largo per gli Stati Uniti, così anni dopo ha pubblicato un libro fotografico con i negozi o le insegne più bizzarre che aveva incontrato. Ricordo un posto a forma di teschio di vacca in cui si entrava dalla bocca, uno a forma di cappello di cow-boy, un posto con un enorme ciambella sul tetto. Mi pare di ricordare che le foto erano a colori. Anche se forse molte erano scattate tra gli anni 50-60-70.  

Da allora (era il 7 settembre 2009) ogni tanto tornavo a dedicarmi a questa caccia al tesoro, parlando con amici o interrogando il web, ma sempre senza approdare a nulla.

Ieri pomeriggio ho avuto una piccola intuizione, che si è poi rivelata decisiva: incaricare l'intelligenza artificiale su questa ricerca.

Il prompt iniziale è molto semplice: introduco il contesto ("una richiesta arrivata ad un blog di fotografia") e la richiesta (esattamente come mi era arrivata da "Roberta").

La "chiacchierata" con ChatGPT che mi ha portato a risolvere il problema

Pongo la domanda sia a Gemini, sia a ChatGPT: Gemini si rivela una perdita di tempo, con il LLM di OpenAI le cose vanno decisamente meglio.

Anzitutto inquadra correttamente lo scopo della domanda, ma i primi due fotografi che mi propone - Stephen Shore e Ed Ruscha - li avevo già presi in considerazione e scartati.

Mi propone di "cercare altri fotografi che abbiano fatto un lavoro analogo"; gli suggerisco di concentrarsi sui dettagli più rilevanti:

Concentrati su questi dettagli: "Ricordo un posto a forma di teschio di vacca in cui si entrava dalla bocca, uno a forma di cappello di cow-boy, un posto con un enorme ciambella sul tetto." Partiamo da foto con queste caratteristiche e risaliamo al fotografo

Il lavoro con un LLM è spesso così, si procede per iterazioni successive e affinamenti del prompt. Ma non è più necessario: finalmente, dopo 15 anni di ricerche, ho il nome del fotografo misterioso:

Il fotografo che potrebbe corrispondere alla descrizione è John Margolies. Margolies ha trascorso più di 40 anni documentando le eccentriche attrazioni stradali e l’architettura stravagante lungo le strade americane. Nelle sue fotografie si trovano strutture bizzarre come grandi insegne, edifici a forma di oggetti, e simboli iconici degli anni ‘50 e ‘60. Tra queste, figurano elementi simili a quelli descritti, come una struttura con un’enorme ciambella sul tetto (The Donut Hole in California), e altre costruzioni dall'aspetto particolare, tra cui cappelli giganti e ambientazioni ispirate al Far West.

Margolies mirava a preservare la memoria visiva di questi luoghi prima che scomparissero per l’espansione delle autostrade e dei franchising. La sua raccolta, ora conservata alla Library of Congress, rappresenta un vero archivio di “architettura stradale” americana e può essere consultata anche online

John Margolies? non lo conosco. Lo cerco con Google e "BINGO", dalle immagini che mi vengono mostrate è proprio lui.
Ecco la foto del "posto con un enorme ciambella sul tetto":

John Margolies, Big Do-Nut Drive-in, Inglewood, California, 1976

quella del distributore di benzina "a forma di cappello di cowboy":

John Margolies, Hat & Boots Texaco, Seattle, Washington, 1977

mentre il "posto a forma di teschio di vacca in cui si entrava dalla bocca" altro non era che l'ingresso di un ristorante italiano (?!) ad Amado, una cittadina sulla strada tra Tucson, in Arizona, e il confine messicano:

John Margolies, Italian restaurant (DesignStudio), Amado, Arizona, 1991

Margolies (1940, 2016) ha realizzato oltre 11.000 fotografie, quasi tutte confluite nella collezione della Library of Congress. Questa raccolta, dalla quale sono tratte le immagini che ho pubblicato, è accessibile online ed è una risorsa straordinaria per chiunque sia interessato alla cultura popolare americana; le foto, inoltre, sono libere da qualsiasi copyright e possono essere usate liberamente (ma attenzione che l'opera ritratta potrebbe, invece, essere ancora protetta da copyright). Se vuoi esplorare il suo lavoro ti consiglio di partire proprio da questa collezione.

Ha, inoltre, pubblicato diversi libri fotografici, tra cui Roadside America e Pump and Circumstance: Glory Days of the Gas Station, che raccontano le sue scoperte lungo le strade americane.

E così si conclude questa pluriennale ricerca, e un po' mi spiace mettere la parola "FINE". Rimane però ancora una cosa da fare: trovare Roberta e dirle che ho, finalmente!, una risposta alla sua domanda.

Ciao
Giovanni

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