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David LaChapelle. I Believe in Miracles

"David LaChapelle. I Believe in Miracles", catalogo dell'omonima mostra organizzata al Mudec di Milano dal 22 aprile fino all'11 settembre, ci introduce all'ampio percorso di ricerca artistica che il fotografo statunitense ha sviluppato dal 1985 ad oggi, in parallelo alla forse ben più nota attività nel campo della pubblicità e della moda.


David LaChapelle, catalogo della mostra "I Believe in Miracles", pagg. 20-21

Lo stile di David LaChapelle è immediatamente riconoscibile: senti il suo nome e subito pensi alle sue immagine cariche di dettagli, di oggetti, di persone, ricche di colori accesi, saturi, invadenti. Barocco, pop... puoi classificarle come vuoi, resta il fatto che hanno un'estetica unica e caratteristica. Non per nulla già nel 1991, e quindi più di 30 anni fa, il New York Times scriveva

LaChapelle influenzerà sicuramente il lavoro delle nuove generazioni [...] nello stesso modo in cui Richard Avedon ha aperto la strada a molto di ciò che oggi ci è familiare.

E, nel momento stesso in cui visualizzo mentalmente le sue immagini, lo incasello: pubblicità, e moda. Con la stessa facilità con cui metto Avedon nella casella "moda" e Meyerowitz nella casella "street".

Però, non è proprio così: e sugli aspetti meno noti, e personalmente inattesi, si concentra il volume "David LaChapelle. I Believe in Miracles", edito in occasione dell'omonima mostra, che ripercorre il percorso di ricerca artistica del fotografo statunitense dal 1985 ad oggi. Non sono "solo" 40 anni di vita artistica, è un percorso di vita che va dallo Studio 54 di Andy Warhol alla fattoria ecosostenibile alle Hawaii, passando per quella visita alla Cappella Sistina del 2006 che lo spinge a dedicarsi interamente all'arte.


David LaChapelle, catalogo della mostra "I Believe in Miracles", pagg. 56-57

Distanze siderali raccontate dalle 82 opere riprodotte nel catalogo (per alcune delle quali vengono riproposti anche dei particolari) che ne mostrano il percorso estetico: l'approccio quasi  surrealista; poi le immagini oniriche, barocche, ricche di colori e di dettagli; e la sterzata finale verso un maggiore realismo

Il suo stile si fa piano piano più intimo e riflessivo; le ambientazioni rinunciano, almeno parzialmente, alla dimensione surreale per calarsi in una dimensione più realista. I colori, meno saturi rispetto alle opere precedenti, invitano a tornare indietro nel tempo per riflettere sui nostri valori fondanti e sul bisogno di riconoscerli anche in un nuovo mondo. (I believe in Miracles, Denis Curti e Reiner Opoku, 2022)

Ma, approcciate con maggiore curiosità e attenzione ai dettagli, ai colori, ai richiami all'arte e alla letteratura, le stesse immagini svelano anche un intricato sottobosco di riflessioni: sulla morte; sulla società occidentale e  sui suoi valori

l'accumulo incessante di lusso e ricchezza. La smania continua per acquisire di più, e la fatica dell'accumulo. La sete inestinguibile del materialismo e la corse verso mete irraggiungibili

e, ancora, il rapporto tra uomo e uomo, e tra uomo e natura, la spiritualità e l'ossessione per l'idolatria. O, come riassume efficacemente LaChapelle stesso:

che cosa significa essere umani in questa epoca così complessa.

Una dimensione di ricerca e di riflessione, per me, tanto inaspettata quanto gradita. David LaChapelle non è, e probabilmente non sarà mai, uno dei miei fotografi preferiti ma è indubbio che, nelle ore trascorse a studiare questo catalogo, ho iniziato a vederlo nella sua complessissima dimensione umana, prima ancora che di artista, e questo mi permette ora di guardare tutti i suoi lavori con maggiore consapevolezza. Non è più solo estetica ma, come dicono i curatori, "un confronto perenne tra etica ed estetica".

Buona lettura


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Titolo: David LaChapelle. I Believe in Miracles
A cura di: Reiner Opoku e Denis Curti
Editore: 24 ORE Cultura
Anno: 2022
Lingua: Italiano
ISBN: 978-88-6648-535-3
Dimensioni: cartonato 23 x 28 cm
Pagine: 160
Prezzo: 30 €


David LaChapelle, catalogo della mostra "I Believe in Miracles", pagg. 96-97

 "David LaChapelle. I Believe in Miracles" è il catalogo dell'omonima mostra Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata da Denis Curti e Reiner Opoku in partnership con lo Studio LaChapelle, e ospitata al MUDEC. “David LaChapelle. I Believe in Miracles” è il risultato di un percorso di ricerca artistica che dura da una vita e che racconta un David LaChapelle inedito e, per certi versi, inaspettato. Partendo dai primi lavori, si apre agli occhi del pubblico in anteprima assoluta per il Museo delle Culture una serie inedita di opere che fanno parte della nuova e visionaria fase di produzione – l’ultima, datata 2022 – risultato finale della potente eredità della sua lunga esperienza artistica e umana. Con questo nuovo progetto, il Museo delle Culture ospita un percorso espositivo che mette infatti al centro uno sguardo critico sull’animo umano, indagato nelle sue pieghe fatte di gioie, dolori, solitudini, passioni, insicurezze e ideali. L'uomo e il rapporto con sé stesso, l’uomo nell’ambiente circostante e nella società umana, l'uomo nella Natura. Una visione personalissima che il Mudec ha scelto di presentare attraverso l’allestimento di questa retrospettiva dell'artista, portando uno strumento ulteriore di riflessione antropologica sul presente. La mostra continuerà fino all’11 settembre 2022.


Commenti

  1. Trovo molto interessante la tua chiave di lettura. Grazie

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