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Il fotografo, il viaggio in Afghanistan di Didier Lefèvre tra fumetto e fotografia

Ed ecco un libro da comprare: avvincente la storia, splendide le tavole, ottimo l'intreccio tra immagini fotografiche e fumetti. Pubblicato inizialmente in 3 volumi (tra il 2003 e il 2006) "Il fotografo" è stato ristampato nel 2016 in un unico volume dalla casa editrice Coconino Press.

Il fotografo - copertina dell'edizione 2016

Il libro fonde giornalismo grafico, fotografia e fumetto per raccontare il viaggio in Afghanistan di Didier Lefèvre, fotografo, al seguito di una missione di Medici Senza Frontiere: il ritrovo in Pakistan con il personale di MSF; il lungo viaggio a piedi della carovana "con un centinaio di asini, una ventina di cavalli e un centinaio di uomini armati" attraverso le montagne del Nuristan; i valichi a più di 5000 metri con il timore dei bombardamenti dei russi; l’arrivo nel villaggio afghano di Zaragandara, sede dell' "ospedale" di MSF; per finire con il drammatico viaggio di ritorno.

Dopo 4 mesi Lefèvre ritorna a Parigi con 130 rullini: "contento di tornare, ossessionato dall'idea di far sviluppare le pellicole e vedere, finalmente, il risultato. Centotrenta rullini, un sacco di soldi" commenta.

Sono pìù di 4.500 scatti: ne vengono pubblicati solo sei, su Libération il 28 dicembre 1986. Ma la storia di Lefèvre era destinata a non andare perduta: nel 1999, infatti, l'amico e disegnatore Emmanuel Guibert gli propone di realizzare un libro: 

Tutto è cominciato in un pomeriggio del 1999, che ho passato a casa di Didier Lefèvre. Dopo pranzo gli ho chiesto di scegliere un reportage fra tutti quelli che aveva fatto nei quindici anni precedenti e di raccontarmelo ... Lui è sparito nel suo studio ed è tornato con le foto dell'Afghanistan.... Ha tirato fuori da tutte le scatole che aveva portato con lui circa centotrenta provini che raccontavano tutta quella storia. ...Durante tutto quel pomeriggio ho vissuto qualcosa che neanche io sapevo nominare: un'esperienza tra il film, la radio, il romanzo. Mentre lui parlava io non dicevo niente, ascoltavo: però stavo bollendo dentro, sentivo che c'era qualcosa da fare con tutto questo. E mi sono detto: bisogna conservare le sue fotografie e creare dei disegni, un testo, fra le fotografie, per mettere il lettore in condizioni di capire cosa succede nelle fotografie. Per mostrargli tutto quel che è successo fra due fotografie quando lui non poteva farlo. Alla fine di quel pomeriggio gli ho proposto di fare un libro insieme ...» (Emmanuel Guibert su Cultura Italia)

Quel pomeriggio del 1999 è nato un libro "a sei mani": con le foto e il racconto di Didier Lefèvre, la sceneggiatura e le tavole di Emmanuel Guibert, l'impaginazione di Frédéric Lemercier. Intensi gli scatti di Lefèvre; bellissime, mai eccessive, spesso poetiche, potenti le tavole di Guibert; di notevole impatto visivo il lavoro di Lemercier, che ha dato coerenza e consistenza all'opera.

Foto di Lefèvre, disegni di Guibert, grafica e impaginazione di Lemercier

Ho iniziato scrivendo che è un libro da comprare; soprattutto è un libro da leggere. E' un racconto intimo e avvincente della scoperta di un altro mondo, un mondo lontano non solo fisicamente dal nostro; della storia recente di una nazione; della follia della guerra dei potenti; della sana follia del personale di Medici Senza Frontiere, "uomini e donne che tentano di riparare ciò che altri distruggono"; delle persone incontrate lungo il cammino; delle difficoltà del viaggio e della bellezza dei luoghi; dell'ospitalità - a volte paterna - dei comandanti afghani che controllano le valli; di povertà, spesso materiale, raramente spirituale; della corruzione di alcuni e della generosità e riconoscenza dei più:

Un aneddoto per spiegarti la generosità della gente. Tutti i giorni ci portavano il pane. Più passava il tempo e più il pane diventava schifoso. Alla fine nell'impasto c'era più terra che farina. Un giorno, maldestramente, diciamo al panettiere che non ne vogliamo più, che lo buttiamo. E lui, un po' mortificato, ci chiede di non buttarlo ma di renderglielo. Al pomeriggio apprendiamo che da un mese nessuno, lì intorno, mangiava più pane. Tutte le famiglie avevano raschiato il fondo della madia, perché Sylvie e io continuassimo ad averne.

Quello che rimane, letta l'ultima pagina, è la consapevolezza che siamo veramente un'unica, sola, grande razza e che, indipendentemente dalla lingua che parliamo o dalle tradizioni che ereditiamo, viviamo tutti le stesse emozioni, le stesse gioie, le stesse paure. E anche solo per questo motivo "Il fotografo" andrebbe letto in tutte le scuole.

Buona lettura.


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Titolo: Il fotografo
Autore: Emmanuel Guibert, Didier Lefèvre, Frédéric Lemercier
Editore: Coconino Press
Anno: 2016
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8876182489
ISBN-13: 978-8876182488
Dimensioni: 30,6x2,1x23,2 cm
Pagine: 277
Prezzo: 29,50€

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