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I sogni segreti di Walter Mitty, un inno alla vita vissuta appieno

Le traversie per portare sullo schermo "I sogni segreti di Walter Mitty" le lascio raccontare a Wikipedia. Quello che conta è che, alla fine, il film nel 2013 è uscito; ne avevo un vago ricordo e, visto che parla di fotografia e di LIFE, me lo sono riguardato. Riscoprendo un film appassionante, divertente, intenso.

La trama è abbastanza semplice: Walter Mitty (interpretato da un fantastico Ben Stiller) è il responsabile della gestione dei negativi di LIFE. All'età di 16 anni - per la morte del padre - ha dovuto mettere da parte i sogni (c'è un bell'indizio nelle prime scene!) per aiutare la madre e la famiglia. Da allora ha condotto una vita molto responsabile, monotona, anonima. Unico suo svago i sogni ad occhi aperti, che lo proiettano in una versione eroica di se stesso. Tutto cambia quando il suo ufficio perde un negativo - precisamente il "numero 25", quello che secondo il suo autore, il fotoreporter Sean O'Connell (un cameo di Sean Penn), rappresenta "la quintessenza della vita" - proprio quello destinato a comparire sull'ultima copertina di LIFE. Per recuperare il fotogramma Walter Mitty si mette sulla tracce di Sean O'Connell, uscendo decisamente e coraggiosamente dalla sua comfort zone. Nel mezzo c'è lo sviluppo della relazione con la collega cui non ha il coraggio di dichiararsi e la chiusura del settimanale, che mette in mezzo alla strada tutte le persone che avevano contribuito al suo successo. 


Il film ha un bel ritmo intenso; le tre storie (forse quattro: la ricerca del negativo, la relazione con la collega, la perdita del posto di lavoro, la crescita personale) sono raccontate bene, come sempre più raramente mi capita di trovare nei film, e si intrecciano perfettamente; c'è una calda atmosfera di fiaba e immagini che sono un inno alla bellezza.

Ti metto anche un paio di trailer per stuzzicare la curiosità. Questo:

E poi questo:

Non bastasse, c'è anche una colonna sonora pazzesca, con un'emozionante versione "al femminile" di Space Oddity. Dai, ti metto anche questa (non sono riuscita a trovarla senza sottotitoli, mi spiace):

Quindi c'è più di un motivo per guardare e per godersi questo film:

  • c'è chi tornerà a sognare la vita del fotoreporter scavezzacollo,
  • chi si godrà la storia d'amore tra i due protagonisti,
  • chi si perderà nell'avventura,
  • chi si godrà il road movie,
  • chi andrà a caccia delle innumerevoli citazioni fotografiche (quante ne avete trovate?),
  • chi rifletterà sull'aspetto motivazionale,
  • chi riderà delle situazioni comiche,
  • chi apprezzerà l'incredibile colonna sonora.

Oltre alle citazioni fotografiche ce n'è anche qualcuna cinematografica. In Groenlandia Walter Mitty deve noleggiare un auto: "Salve, avete auto da affittare?" "Sì, ne abbiamo una blu e una rossa” gli dice l'addetto. “Prenderò la rossa”, risponde Mitty. Ricorda Morpheus in Matrix:

Pillola blu: fine della storia, domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.

E se la citazione non era volontaria, calza comunque a pennello!

L'invito a vivere nel mondo reale, piuttosto che cercare rifugio in un facile e finto mondo virtuale, lo ritroviamo anche nella storia con la collega e, soprattutto, nell'apparentemente inspiegabile scelta di Sean O'Connell di non scattare una determinata foto:

Certe volte non scatto, se mi piace il momento, piace a me, a me soltanto, non amo avere la distrazione dell'obiettivo, voglio solo restarci, dentro.

E' l'invito a godere intimamente degli attimi che si possono vivere, con buona pace di chi condivide sui social anche il cappuccino del mattino.

Se ne hai l'occasione, guardalo!


PS: Nel film "I sogni segreti di Walter Mitty" trovo anche un altro messaggio, più intenso, ma per parlarne devo per forza anticipare il finale. Quindi, se continui a leggere, sappi che da questo punto in avanti scatta un "ALLARME SPOILER".






Raccolgo un po' di elementi sparsi qua e là nel film:

  • Il "negativo numero 25" resta sempre a portata di mano di Walter Mitty, è nel portafogli che Sean O'Connell gli ha regalato. Ma Walter Mitt non se ne accorge e inizia a inseguire il fotografo per il mondo;
  • Sean O'Connell stima Walter Mitty e lo considera l'unico all'interno di LIFE in grado di comprendere la sua arte: "Ho sentito che Life chiude, amico. Volevo dirti grazie. Guarda dentro. Un regalo per tutti gli anni di duro lavoro. ... Credo. Mi fido di te. Farai arrivare quello scatto, dove deve andare, come sempre. Grazie per l'ottimo lavoro"
  • Sean O'Connell, quando spiega a Walter Mitty perchè non ha scattato la foto del rarissimo leopardo delle nevi, insiste sull'importanza di vivere il momento "se mi piace il momento, piace a me, a me soltanto, non amo avere la distrazione dell'obiettivo, voglio solo restarci, dentro." "restarci dentro?" "Sì, restarci, qui e ora"
  • Per Sean O'Connell "il venticinque è il mio scatto migliore, la quintessenza della vita". Non solo, quado Walter Mitty gli dice che ha perso il negativo, O'Connell ribadisce "Allora non hai idea di cosa fosse, la fotografia. Peccato. Era bellissima."

Il che ci porta al famigerato "negativo numero 25". Questo scatto, talmente importante da essere destinato all'ultima copertina di LIFE, ritrae Walter Mitty intento ad analizzare un provino a contatto, seduto fuori dalla redazione di LIFE.

Sean O'Connell, che ha visto i posti più avventurosi del pianeta e si ricuce da solo le ferite da arma da fuoco, considera questo il suo scatto più bello, la quintessenza stessa della vita: non è necessario partire per i luoghi più belli del mondo, la vita è lì che ti aspetta in quello che fai.

L'importante è "esserci dentro", vivere pienamente e con passione ogni secondo. E, anche se può farci paura, in noi ci sono tutte le potenzialità per vivere davvero.

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