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Mi sono perso per le strade della Basilicata. E non è stato male

Il navigatore mi dice di svoltare a sinistra ma, questa volta, ho deciso di ignorare il suo suggerimento: la strada che mi propone è infatti ancora più stretta, malmessa e irta di quella che già sto percorrendo molto molto lentamente. "Appena posso faccio inversione e torno indietro", penso. Ma la strada successiva non è adatta neppure per fare una veloce inversione di marcia, figuriamoci percorrerla! Tiro dritto. "Tra 200 metri svoltare a sinistra" e, questa volta, decido di ubbidire al comando: la stradina che s'inerpica sul fianco della collina è leggermente più accogliente delle precedenti.

Da "qualche parte" tra Craco e Aliano, luglio 2021

Muoversi in Basilicata è così: non appena si abbandonano le arterie principali si entra in un dedalo di strade strette, spesso molto strette!, e un po' abbandonate a sé stesse.

Talvolta la scelta è obbligata, o la conseguenza di un malinteso con il navigatore, in altri casi è semplicemente una scelta ed è, se non si ha particolare fretta, una scelta vincente; mi sono "perso" per le strade secondarie della Basilicata ed ho ammirato i panorami immensi delle sue campagne, sono naufragato nel frastuono delle cicale in un uliveto, ho goduto del refrigerio dei boschi delle Dolomiti Lucane - refrigerio dalla calura del sole e sollievo dalla violenza della luce nell'estate del mezzogiorno -, ho costeggiato interminabili filari di viti nei dintorni di Venosa, scoprendo così dove nasce il mio vino preferito.

Quindi se non hai particolare fretta, e quando sei in vacanza ti auguro di non avere mai fretta, il mio suggerimento è quello di abbandonare la retta via e di dedicarti del tempo per perderti lungo le strade secondarie della Basilicata.

Ciao
gio.bi

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