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25 foto dall'Alaska con la Fuji X-T1

Qualche mese fa mi ha contattato Mauro, il gestore del Rifugio Soldanella; stava organizzando un viaggio in Alaska e cercava informazioni sull'utilizzo dei pannelli solari per ricaricare le batterie della sua Fuji X-T1 e sulla gestione delle batterie stesse in un ambiente così tremendamente freddo.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Nonostante l'intervento del disponibilissimo Gianluca Colla non gli sono stato di grande aiuto; non solo, ho rincarato la dose chiedendo a Mauro la cortesia di condividere la sua esperienza, che potrebbe tornare utile ad altri appassionati di fotografia e di viaggi in posti... beh, un po' estremi.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Prima di lasciarti al racconto di questo fantastico viaggio, una doverosa precisazione: Mauro mi aveva chiesto di fare una selezione delle foto ma, onestamente, non ce l'ho fatta. Sono 25, tantissime per un post su internet; rallenteranno un po' il caricamento della pagina, ma fanno sognare, e tanto!
 
Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli


Ciao Mauro. Puoi raccontarci come è nata l'idea di questo viaggio, e quale itinerario avete seguito?
Ciao Giovanni, prima di tutto grazie dell’opportunità di potere condividere la mia esperienza sul tuo sito. L’idea era una classica "idea nel cassetto": 20 anni fa ero già stato in Alaska per salire i 6.190 metri del Monte Denali (o Monte McKinley). Purtroppo avevo mancato la cima per pochissimo, a causa delle condizioni meteo, per cui dopo qualche tempo (secondo me l’Alaska è una terra che ti strega) la voglia di riprovarci mi ha spinto alla ricerca di una via per salire il Mt. Denali da un altro versante, diverso da quello della volta precedente.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Cercando mi sono imbattuto su questa piccola parte di montagne di ghiaccio, appena a sud del Denali, chiamata Pika Glacier - o anche piccola Svizzera, in quanto ci sono numerose pareti di granito fantastico per arrampicare - ma il bello è che tra una parete e l’altra ci sono dei bellissimi canali di neve che possono essere sciati.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

In quel momento questo non mi interessava; i miei intenti erano più bellicosi, più ambiziosi, così lo lasciai in disparte.
Il caso ha voluto che poi, per motivi di lavoro, famiglia e tempo, non sia più partito per il Denali e il tutto sia rimasto nel cassetto.
Alla fine dell’anno scorso, con la scusa dei miei 50 anni, decido di volerli festeggiare con un viaggio con gli sci. Ho chiamato il mio amico di "merende sciistiche", Alessio, e abbiamo vagliato diversi luoghi: Norvegia, Giappone, e poi mi sono ricordato di questo posto in Alaska.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Giro il file ad Alessio che, come lo vede, mi dice "mi sembra fantastico!" e da li è partito il tutto.
Inizialmente le informazioni in nostro possesso erano proprio poche, sapevamo che c’era questo posto che sembrava fantastico per lo sci, sapevamo che per arrivarci serviva un piccolo aereo che sarebbe atterrato sul ghiacciaio e... basta!.
Ma ormai eravamo decisi: poco prima di Natale troviamo un volo per Anchorage ad un prezzo a cui non si poteva rinunciare, e lo blocchiamo.
Estendiamo l’invito a partecipare a questa avventura ai nostri amici, ma tutti si tirano indietro; sono preoccupati chi per le difficoltà sciistiche, chi perché non se la sente di passare così tante notti in tenda.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Così restiamo solo io e Alessio. L’idea è quella di montare un campo stanziale con la tenda molto vicino alla pista di atterraggio dei piccoli aerei. Questo ci permetterà di poter sciare con uno zaino abbastanza leggero e goderci il brivido di questi bei canali, di cui non troviamo però notizie né cartine dettagliate. Ma una volta sul posto ci rendiamo conto che basta guardarsi attorno, scegliere il canale o il pendio che è nelle condizioni migliori in quel momento, salirlo e scenderlo rapidamente con i nostri sci.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Non avevamo un programma o un percorso prestabilito, ci siamo affidati al meteo e al nostro istinto che ci guidava verso i pendii che più ci ispiravano. Così abbiamo trascorso 10 giorni in questo luogo fantastico, senza altre persone; solo noi due e la grandezza di questa natura selvaggia, che ci ha regalato giornate di neve polverosa e sole, che difficilmente si potranno ripetere nelle nostre Alpi.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli


Come si prepara, anche dal punto di vista fisico, un viaggio del genere?
Partire per un viaggio come il nostro in Alaska non è una cosa che si può improvvisare, prima di tutto devi sentire dentro di te il richiamo della natura selvaggia, una natura selvaggia che ormai alle nostre latitudini non esiste più.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Devi essere preparato a sopportare la solitudine, il freddo e gli imprevisti, ma tutti questi elementi, secondo me, sono i punti di forza di un viaggio di questo tipo che se da una parte ti spaventano, dall’altra ti fanno entrare in un contatto intimo con la natura che, piano piano, ascoltandola ti apre le porte e ti fa diventare parte di lei.
Dal punto di vista fisico ho cercato di fare più gite di sci alpinismo possibile, tempo permettendo: purtroppo l’inverno trascorso è stato molto avaro di neve, per cui ho dovuto aggiungere un po' di corsa e step.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Anche per l’attrezzatura ho avuto molta cura: prima di tutto ho scelto una bella e forte tenda dove ripararci e poi un caldo sacco a pelo per le notti; come abbigliamento abbiamo usato quello solito per le gite sulle nostre Alpi, con l’aggiunta di una giacca di piuma un po' più pesante.


Puoi raccontarci la vostra "giornata tipo"?
La giornata iniziava verso le 8.30, anche se la luce ci avrebbe permesso di alzarsi prima; quello che ci frenava era il freddo, infatti il più delle volte alle 8.30 il termometro in tenda segnava -6 ° C!
Una volta vestiti uscivamo dalla tenda e accedevamo i fornelli a benzina per prepararci la colazione e l’acqua della giornata.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Terminata la colazione, preparavamo lo zaino, gli sci e partivamo. Non ci interessava guardare l’orologio, ci basavamo sulle condizioni del tempo e sulle nostre condizioni fisiche; l’importante era godere a pieno di questo posto e divertirci.
Il più delle volte facevamo ritorno al campo verso le 4 o 5 del pomeriggio. Una volta cambiati gli indumenti e sistemato il materiale preparavamo la nostra cena.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Se le condizioni del tempo erano buone, il sole ci scaldava e si stava bene senza entrare né in tenda né nella grotta di neve, che ci eravamo costruiti per i giorni di brutto tempo. Verso le 19.30 circa rientravamo in tenda per prepararci per la notte; a quell'ora, infatti, il sole gira dietro alle pareti di granito e la temperatura scende drasticamente.

Alaska, ghiacciaio sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli


Quale attrezzatura fotografica ti sei portato in Alaska? Hai adottato particolari precauzioni per il viaggio?
Mi sono portato una Fuji X T1 con lo zoom 18-135. Nel limite del possibile cerco sempre di avere un occhio di riguardo per la fotocamera quando la porto in montagna, questa volta ho voluto aggiungere una vetro protettivo al display e un filtro skylight sull’obiettivo.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli


E parliamo delle batterie della fotocamera; è stato l'argomento che ci ha messo in contatto! Come ti sei organizzato per la loro ricarica, come è andata?
Per essere sicuro di potere scattare delle fotografie sono partito da casa con un pannello caricabatterie solare Luxor Solar (ho scelto il modello Solo Line 10 LX con l'uscita per l'accendisigari), un carica batterie della Patona (il modello Synchron, che può usare anche la presa dell'accendisigari) comprato su Amazon con 4 batterie, sempre Patona, a poco più di 65 euro, più la batteria originale Fuji.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Ovviamente tutte le batterie erano cariche al 100% e, in 10 giorni, ho scattato circa 600 foto. Ogni batteria è durata dai 2 ai 3 giorni;  non ho neanche settato la macchina al risparmio energetico completo e la sera, in tenda, ci riguardavamo le foto della giornata!
Il pannello solare ha funzionato benissimo, considera che delle 5 batterie ne ho fatte ruotare solo 2, oltretutto caricandole solo al pomeriggio dalle 16 in poi e, contemporaneamente, collegavo all’uscita USB della patona anche l’orologio Suunto per ricaricarlo!

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Nello zaino tenevo una batteria di scorta, che non ho mai usato durante la giornata; le altre sono rimaste nella tenda nel borsone insieme ai vestiti di ricambio. Dopo 11 giorni, ritornato alla civiltà, ho voluto controllare la carica di queste batterie: con mia grande sorpresa le Patona erano ancora al 100% della carica, mentre la Fuji (con quasi 2 anni di vita) era appena appena al di sotto del 100% .

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli


Nel complesso, come si è comportata la fotocamera e l'obiettivo?
La macchina non ha mai dato problemi, era sempre legata all'esterno dello zaino con l’attacco della Peak Design, pronta all’uso: non ha perso un colpo.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli


Hai dovuto affrontare qualche problema con l'attrezzatura fotografica e, se sì, come lo hai risolto?
L’unico inconveniente, ma veramente piccolo, mi è capitato mentre risalivamo un canale, avevamo già gli sci nello zaino perché la pendenza non ci permetteva di salire con gli sci ai piedi, un piccolo distacco di neve dalle rocce sopra di noi ci ha sfiorato e, avendo la macchina all’esterno dello zaino, le si è appiccicata sopra un po' di neve .
Questa neve ha fatto un po' di condensa tra il filtro e l’obiettivo; una volta tolto e asciugato tutto si è risolto.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli


Dopo questa esperienza, hai qualche consiglio da condividere con chi desidera affrontare un viaggio del genere?
La mia grande preoccupazione era ricaricare le batterie, non capivo come potevo fare, poi chiedendo a destra e sinistra sono arrivato alla conclusione di comprare un caricabatterie con l’attacco accendisigari che poteva essere collegato al pannello solare, ho esagerato con l’acquisto delle batterie Patona, ma la differenza tra comprarne 2 o 4 era minima e ho preferito abbondare.

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli

Penso che la cosa fondamentale sia quella di testare tutti i materiali prima della partenza e non lasciare niente al caso; il nostro pannello solare è stato veramente efficiente, anche se non comodissimo per il trasporto (è un pannello rigido bordato da una cornice di alluminio).

Con gli sci in Alaska, sul Monte Denali. Fotografia di Mauro Taramelli


Qui finisce il racconto di questa fantastica avventura. Non posso che ringraziare Mauro per la sua disponibilità, e ti invito, se passi per le montagne della Lombardia, ad andarlo a trovare nel suo rifugio ai piedi della Grignetta.

Ciao
Giovanni B.

Tutte le fotografie pubblicate in questa pagina sono di proprietà di Mauro Taramelli, e sono utilizzate con il suo gentile consenso.

Commenti

  1. Belle immagini, nulla di ricercato a mio parere, e non credo fosse nelle intenzioni di chi ha intrapreso questa invidiabile avventura. Grazie della condivisione!...con un pò di invidia.
    Ciao Lorenzo.

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