"Le vite degli altri": un film intenso, una fotografia spettacolare

Ieri sera, grazie all'assoluta mancanza di proposte da parte di RAI e Sky, mi sono guardato "Le vite degli altri", un film che ha già una decina di anni (è del 2006) e che da qualche anno stava abbandonato tra i DVD (questo per dirti che la scelta, ieri sera, è stata assolutamente casuale).

Se non l'hai già visto, te lo consiglio: è girato magistralmente, la sceneggiatura è avvincente ma, anche se regia e sceneggiatura facessero schifo, ti direi di guardarlo ugualmente perchè la fotografia è splendida, tremendamente di impatto, moderna, sempre coerente senza diventare mai noiosa.

Fotogramma dal film Le vite degli altri, di  Florian Henckel von Donnersmarck

A volte passo ore su Instagram, Behance o Flickr alla ricerca di fotografie stimolanti... beh, ieri ho passato le due ore del film (dura 137 minuti, che volano!) a gustarmi ogni singolo fotogramma, anche se la trama faceva di tutto per distrarre la mia attenzione, e di sicuro ho imparato ben di più (e, ovviamente, mi sono anche divertito molto di più).

Fotogramma dal film Le vite degli altri, di  Florian Henckel von Donnersmarck

Per dirti quanto mi è piaciuto, ora che conosco già la (bella) storia, ho intenzione di riguardarlo per concentrarmi maggiormente sulla fotografia.
Insomma, complimenti e grazie per la lezione al direttore della fotografia (Hagen Bogdanski che, inutile dirlo, non conoscevo).


Se ne hai l'occasione, guardalo.

Ciao
gio.bi

Commenti

  1. "le vite degli altri" lo vidi al cinema quando uscì; allora avevo un debole per tutto ciò che arrivava dalla germania, soprattutto ciò che ricordava la guerra fredda. quando il film uscì fece ci aiutò a comprendere meglio il clima di quegli anni.

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