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Alpe di Siusi |
Che, tuttavia, io ancora mi pongo. Influenzato soprattutto dalle immagini di Alex Webb, credo ogni volta di aver fatto la mia scelta per il colore; fino a quando non mi imbatto in uno splendido "bianco e nero", che fa riemergere i miei dubbi.
Per questo trovo sempre utile andare a vedere che ne pensano i grandi fotografi.
Oggi è il turno di Sebastião Salgado che, in questa intervista, offre spunti di riflessione sia sulla fotografia in bianco e nero, sia sulla fotografia a colori.
Per me il bianco e nero è un’astrazione, è un modo di concentrarmi, di non distogliere la mia attenzione da quello che è il vero oggetto del mio interesse. Se io fotografassi a colori, magari una volta vista la foto stampata mi accorgerei che i verdi hanno il sopravvento sugli altri colori. Invece mentre faccio la stessa foto in bianco e nero, il verde, così come il giallo, il rosso o il marrone, diventa grigio. C’è tutta una serie, una sfumatura di grigi diversi che mi consentono di trasferire quello che mi interessa. E sono assolutamente certo che nel momento in cui tu guardi quella foto, in un certo senso tu vedrai dei colori, glieli attribuirai tu. Questo mi fa sentire a mio agio, mi fa sentire bene il non dovermi preoccupare del colore. Sia chiaro, la mia non è una critica alla foto a colori, ci sono molti bravissimi fotografi che usano il colore.E tu, cosa hai scelto? Solo bianco e nero? Solo colore? Oppure bianco e nero o colore, a seconda del soggetto?
Ciao
Giovanni B.
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