È possibile misurare il potere generativo di un patrimonio eterogeneo fatto di musei, ville, parchi?
A questa domanda ha provato a rispondere il progetto Tredici fotografi per tredici musei, ideato da Emanuela Daffra nel 2022 e realizzato con la collaborazione scientifica del MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo. Il progetto ha affidato a tredici artisti e fotografi italiani – giovani, ma già affermati – l’interpretazione visiva e concettuale di uno dei tredici musei statali in territorio lombardo.
Il risultato di questo lavoro è raccolto nel volume “Tre . Di . Ci – Sguardi sui Musei della Lombardia”, presentato oggi (10 giugno 2025) a Milano, a Palazzo Litta, dalla Direzione regionale Musei della Lombardia. Contrariamente alle mie aspettative, è un volume molto affascinante.
I tredici luoghi coinvolti sono estremamente diversi per natura, storia e contesto: dal Cenacolo Vinciano alla Certosa di Pavia, dai parchi delle incisioni rupestri in Valle Camonica ai musei del Garda. Una rete non omogenea, fatta di architetture, paesaggi e memorie, oggi gestita dalla Direzione regionale Musei nazionali Lombardia, ufficio del Ministero della Cultura.
Per esplorarne il potenziale contemporaneo, agli artisti è stato chiesto di osservarli con sguardi nuovi, per restituirli in forma viva e attuale, capace di parlare al presente:
“Vedi? Questo ti riguarda, parla di oggi e parla di te”
Gli artisti hanno risposto con approcci sorprendenti, utilizzando linguaggi e tecniche eterogenee, attraversando la fotografia e la performance, il video, il racconto, il libro d’artista e persino una stampante automatica. Hanno dato voce ai visitatori, ai custodi, agli oggetti e ai luoghi, sollevando domande, individuando connessioni inattese e offrendo nuove chiavi di lettura. Il museo emerge così come una macchina viva, che interroga, coinvolge e genera nuove possibilità.
Il volume documenta le opere e i processi che ne sono scaturiti. Contiene, inoltre, una riflessione museologica di Emanuela Daffra, un approfondimento storico e teorico di Gabriella Guerci sul rapporto tra fotografia, musei e committenza pubblica, e un intervento poetico di Davide Rondoni sui diversi registri espressivi adottati dagli artisti. Matteo Balduzzi e Giulia Valcamonica ripercorrono infine le tappe del progetto e raccontano il dialogo tra opere e spazi.
Chiude il volume una cronologia che ripercorre le varie fasi del progetto, dalla prima ricerca alla mostra collettiva realizzata nel 2023 a Palazzo Reale, fino agli interventi site-specific nei singoli musei, che hanno continuato ad alimentare il dialogo con i territori.
Le fotografie di Marco Introini e Maurizio Montagna offrono infine una nuova lettura visiva dei tredici luoghi, con una sequenza di vedute a colori e in bianco e nero.
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Alessandro Sambini "legge" la Cappella Espiatoria di Monza |
Arriviamo così alle mie considerazioni finali: forse anche per il titolo, che non trovo particolarmente empatico, mi aspettavo un volume un po’ polveroso e noioso, invece mi sono trovato davanti a un libro brillante. Gli approcci scelti dai tredici artisti sono quanto di più eterogeneo si possa immaginare, e i metodi di rappresentazione che ognuno di essi ha adottato sono una fonte continua di idee e stimoli inattesi. Non posso giudicare la qualità di stampa – ho consultato il libro in versione PDF – ma immagini, impaginazione e progetto grafico mi sono sembrati perfettamente in linea con il messaggio degli autori.
Quindi sì, sorprendentemente (per me), "Tre . Di . Ci Sguardi sui Musei della Lombardia" è un libro che mi sento di consigliare, soprattutto a chi, in questo momento, sta lavorando a un progetto di fotografia documentaria, qualunque sia il soggetto.
Il libro "Tre-di-ci. Sguardi sui musei di Lombardia" può essere acquistato sul sito dell'editore (Skira).
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