Color Me Softly: il libro che non pensavo avrei amato

Non amo particolarmente la fotografia astratta e detesto quella "intimistica" fatta di nuvole bianche in cieli blu, di vetri polverosi, di immagini sfocate, di ombre, dettagli e riflessi. Color Me Softly, di Kathleen McIntyre, è una collezione di tutte queste immagini che poco sopporto, ma è una collezione realizzata con tale genio e maestria che è un libro che amo, che ho già sfogliato decine di volte e che suggerisco vivamente di acquistare.

La scala di colori sul taglio del libro Color Me Softly

Non è un caso che abbia scritto “è un libro che amo", e non “è un libro di fotografia che amo”, perché quello che ho in mano è più vicino - per idea, originalità e audacia - ad una fanzine di fotografia che a un classico libro di fotografia. O, anche, a un libro di poesie che ogni volta genera nuove suggestioni.

La scintilla che accende questo libro nasce dalla sua struttura fisica: grazie alla piegatura originale delle pagine i colori delle fotografie escono sui bordi, rivelando una splendida scala di colori sul taglio del libro.

"i colori affiorano anche all’esterno, grazie alla tecnica di piegatura giapponese con cui è stato realizzato. Invece di tagliare le pagine, si è scelto di piegarle: così, le immagini collocate nel cuore della piega si rivelano all’esterno, quasi volessero uscire allo scoperto. E quando tutte le pagine si uniscono, prende forma l’intero spettro dei colori". (A Journey Through Color and Texture - Kathleen McIntyre’s Color Me Softly)

Non solo: tutte le fotografie si prolungano fin sulla pagina successiva, entrando così in dialogo con l’immagine seguente e generando nuove suggestioni estetiche e narrative. Anche solo sfogliando rapidamente il libro vi rendete conto del pazzesco lavoro di progettazione che questo volume, nato su kickstarter, ha richiesto.

È stato solo dopo aver avuto la bozza del libro tra le mani per un po’ di tempo e aver osservato le reazioni di alcune persone che mi sono resa conto che questo libro aveva anche un’altra caratteristica. Ho iniziato a vedere le storie prendere vita tra le due mezze immagini. L'accostamento dei colori generava narrazioni coinvolgenti in ogni doppia pagina. Ho capito allora che le due metà dovevano parlarsi, dialogare tra di loro. Volevo che funzionassero come un dittico. Chi sfoglia il libro può immergersi e costruire le proprie storie. Abbiamo lavorato a lungo per trovare le immagini giuste da accostare, legate da una stessa tonalità, per rendere il flusso ancora più armonioso. (A Journey Through Color and Texture - Kathleen McIntyre’s Color Me Softly)

E le fotografie? Beh, parliamo di 71 immagini che, nel loro insieme, potremmo definire prevalentemente astratte: riflessi su vetri polverosi o bagnati, forse doppie esposizioni; richiami ai décollages di Mimmo Rotella; fiori sfocati; vernici scrostate; dettagli di tessuti, forse. Singolarmente considerate ne apprezzo la varietà, la ricerca cromatica e l'impatto grafico ma, per quanto riguarda il mio interesse fotografico, nulla di più. Tuttavia, nel contesto del libro, queste immagini diventano parte di un percorso visivo particolarmente stimolante e affascinante. Come raramente accade in una pubblicazione, infatti, non sono le singole fotografie ad essere rilevanti ma è il libro nel suo complesso che diventa una stimolante e suggestiva opera d’arte.

Color Me Softly è, quindi, un libro suggestivo che mi sento di consigliare non solo agli appassionati di fotografia, che potranno scoprire scoprire e approfondire un nuovo modo di leggere le immagini, ma anche e soprattutto agli appassionati di fanzine fotografiche, che spero ne apprezzeranno l’intelligenza del progetto e agli appassionati di grafica, perché questo oggetto è un monumento ai colori, alle forme e alla narrazione visiva.

Come al solito, commenti e spunti di riflessione ulteriori sono ben accetti.

Ciao
Giovanni


Info sul libro

  • 154 pagine
  • pubblicato il 29 maggio 2024
  • edito da Kehrer Verlag
  • testi in inglese e norvegese

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